Cinema intorno al vesuvio
Biblioteca di Villa Bruno, Via Cavalli di Bronzo, San Giorgio a Cremano, NA, Italia
ALL’ARENA ARCI MOVIE, COME NELLO STORICO SPIRITO DELL’ASSOCIAZIONE,
SERATE CON IL CINEMA DI IMPEGNO CIVILE
18 giugno 120 BATTITI AL MINUTO
20 giugno NATO A CASAL DI PRINCIPE
Dopo lo straordinario successo di pubblico dell’inaugurazione la rassegna “Cinema intorno al Vesuvio” a Villa Bruno, organizzata da Arci movie con il comune di San Giorgio a Cremano, prendono il via le serate del cinema di impegno civile e che affrontano temi del nostro tempo: il 18 giugno con la proiezione di “120 BATTITI AL MINUTO” di Robin Campillo e il 20 giugno con NATO A CASAL DI PRINCIPE di Bruno Oliviero
Entrambi i film portatori di una grande forza per i temi affrontati hanno trovato pochissimo spazio nella distribuzione ordinaria e sono scomparsi dalle sale in pochi giorni pur rappresentando una alta cinematografia europea che il pubblico dovrebbe conoscere ed apprezzare
Il film di Campillo vincitore del Gran Premio al festival di Cannes 2017, sei Cesar in Francia, ed è stato il film francese selezionato per gli Oscar, l’hanno visto quasi un milione di persone in Francia, 70 % giovani è stato un fenomeno giovanile. La serata è promossa in collaborazione con Comicon,Consolato generale di Francia, Arcigay, Coordinamento Campania Rainbow, Network persone sieropositive, Associazione Volontari Ospedalieri lotta AIDS e Pompei Pride,
Nella Parigi dei primi anni Novanta, il giovane Nathan decide di unirsi agli attivisti di Act Up, associazione pronta tutto pur di rompere il silenzio generale sull’epidemia di AIDS che sta mietendo innumerevoli vittime. Anche grazie a spettacolari azioni di protesta, Act Up guadagna sempre più visibilità, mentre Nathan inizia una relazione con Sean, uno dei militanti più radicali del movimento. Accolto come un capolavoro all’ultimo Festival di Cannes, dove ha conquistato il GrandPrix, il Premio Fipresci e la Queer Palm, 120 battiti al minuto ha avuto un enorme successo in patria ed è il candidato francese per la corsa all’Oscar. “Ho amato quel film dal primo minuto sino all’ultimo – ha dichiarato commosso il presidente della giuria di Cannes, Pedro Almodóvar, dopo la premiazione – non mi sarebbe potuto piacere di più. Campillo ha raccontato storie di eroi veri che hanno salvato molte vite”.
“Mi sono unito a Act Up-Paris nell’aprile del 1992 – spiega il regista Robin Campillo – più o meno a 10 anni dall’inizio dell’epidemia di AIDS. Fin dal primo incontro a cui ho partecipato, sono rimasto profondamente colpito dall’entusiasmo del gruppo, considerando che quegli anni sono stati i più duri del contagio. I gay che avevano subito inermi la malattia negli anni Ottanta, erano diventati attori chiave nella battaglia per sconfiggerla. La forza del movimento veniva dalle scintille che scoccavano tra gruppi diversi di individui che imparavano sul campo a costruire un discorso e una posizione comune al di là delle differenze. Con Philippe Mangeot, ex membro di Act Up che ha collaborato con me alla sceneggiatura, eravamo d’accordo sull’importanza di restituire innanzitutto la polifonia di voci e l’intensità delle discussioni. Oggi grazie a internet possiamo avere facilmente la sensazione di appartenere a una battaglia comune, ma questo modo di aggregarsi è difficile che prenda davvero corpo e metta radici. A quei tempi le persone dovevano unirsi fisicamente in uno spazio reale, fronteggiarsi gli uni con gli altri e confrontare le proprie idee. Voglio che lo vedano tutti perché la politica non ha fatto nulla”.
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