Nasce la prima casa di accoglienza per persone LGBT+ del sud Italia. Tra i partner anche Pride Vesuvio Rainbow
Dopo l’importantissima approvazione della legge regionale campana contro l’omolesbofobia e contro la transfobia, l’Unità delle maggiori associazioni LGBT del territorio (Antinoo Arcigay Napoli, ALFI Le Maree, ATN, PRIDE Vesuvio Rainbow, Famiglie Arcobaleno, Agedo e Pochos Napoli, con il supporto di Arci Mediterraneo, Dedalus, Néfesh, del Centro di Ateneo SINAPSI Università Federico II di Napoli e con il sostegno dell’Ordine degli Psicologi della Regione Campania) riesce ad ottenere, grazie al ferma volontà del Comune di Napoli e del suo Sindaco Luigi de Magistris, questo risultato storico: finalmente a breve Napoli, espletati tutti i necessari adempimenti di legge, potrà avere la sua Casa delle Culture e delle Accoglienza delle persone LGBT+ vittime di marginalità, discriminazione e di violenza. Napoli, con questa Casa, sarà la prima città del sud Italia ad avere un luogo di protezione e accoglienza per la nostra comunità. La città di Napoli ancora una volta dimostra di essere avanguardia in Europa e punto di riferimento non solo per il sud Italia, ma per il Mediterraneo tutto. Napoli città viva e accogliente, da sempre impegnata nella difesa dei diritti civili dei cittadini ed è in prima linea nella lotta contro i crimini di odio e le disparità di genere.
A seguire la nota ufficiale del Comune di Napoli:
“Con la pubblicazione della disposizione dirigenziale abbiamo preso atto dei lavori della Commissione di valutazione delle istanze progettuali pervenute a seguito del nostro avviso pubblico per la gestione della Casa delle Culture e dell’emergenza LGBTQI+. La casa verrà realizzata, in compartecipazione con il Comune di Napoli, dal partenariato di associazioni aventi come capofila l’associazione Antinoo Arcigay Napoli. “ Lo rende noto l’assessora Francesca Menna.
“Napoli, quindi si allinea alle più avanzate esperienze europee”, dichiara il Sindaco de Magistris, “e sarà la prima città del sud Italia a dotarsi di una struttura comunale finalizzata ad attività volte alla tutela e alla diffusione delle culture LGBTQI+ contro qualsiasi comportamento discriminatorio e per assicurare riparo e protezione alle persone LGBTQI+ vittime di violenza o in condizioni di disagio socio economico”.
“ La procedura non è stata semplice, dichiara l’Assessore “e per questo ringrazio tutto il personale amministrativo che, in un lavoro di sinergia tra le diverse competenze, si è impegnato per svolgere con celerità tutti i passaggi che ci hanno portato a questo risultato così importante.”
“ L’immobile, infatti, messo a disposizione era rubricato per uso ufficio e da tempo in disuso per cui si è avviata una complessa procedura di cambio di destinazione d’uso, progettato e realizzato i lavori di adeguamento e recupero dello stabile, progettato e avviate le procedure di acquisto degli arredi e delle attrezzature e infine realizzato un Avviso pubblico rivolto alle associazioni lgbtqi+ del territorio per individuare il soggetto con il quale sviluppare un modello di co-gestione della sede” prosegue Menna.
“Il punto di forza è rappresentato dalla qualità residenziale della sede e dalla realizzazione di un modello di co-gestione di una sede comunale in sinergia con associazioni del territorio e potrebbe diventare un modello replicabile in altri territori .Tutto questo assume una valenza ancora più importante in questo momento così delicato dove l’emergenza covid rischia non solo di comprimere le libertà civili, ma di rendere ancora più fragili e marginali tutte quelle persone già vittime di violenza e discriminazione. Nei prossimi giorni, espletati tutti gli atti previsti dalle normative vigenti e in accordo con le associazioni LGBT vincitrici del bando, coordineremo l’avvio delle attività progettuali “ conclude l’Assessora Menna.