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Giovedì 20 ottobre ore 18:30: Lo Stato e la situazione carceraria. Proiezione del documentario su Giuseppe Salvia. Confronto con Claudio Salvia, figlio di Giuseppe, Samuele Ciambriello, garante dei detenuti e Antonio Mattone, autore del libro “la vendetta del boss”.


Giovedì 20 ottobre dalle ore 18:30, a Torre Annunziata, presso la nostra sede associativa in via Fusco 1, le associazioni Pride Vesuvio Rainbow ARCI e LIBERA hanno organizzato un incontro evento per discutere di Stato e situazione carceraria, territorio e legalità.
Per l’occasione sarà proiettato il documentario “Le ultime parole del boss”, la storia di Giuseppe Salvia, una coproduzione Rai Documentari e B&B Film, per la regia di Raffaele Brunetti, scritto insieme ad Antonio Mattone ed Enrico Nocera e tratto dal libro “La Vendetta del Boss” di Antonio Mattone, con il contributo di Regione Campania e Mic – Ministero della Cultura, Direzione generale cinema e audiovisivo e il sostegno di Fondazione Film Commission Regione Campania. A quarant’anni di distanza dalla morte di Giuseppe Salvia, vicedirettore del carcere di Poggioreale, il documentario è andato in onda su Rai 2 lo scorso 30 settembre.

Durante il confronto, oltre ai referenti delle nostre suddette associazioni, Don Ciro Cozzolino e Antonello Sannino, saranno presenti Claudio Salvia, figlio di Giuseppe, Antonio Mattone, autore del libero “la vendetta del boss” e Samuele Ciambriello, garante dei detenuti della Regione Campania.

L’evento fortemente voluto dal Presidio di Libera di Torre Annunziata “Luigi Staiano e Raffaele Pastore” e dall’Associazione Pride Vesuvio Rainbow si incardina in quella precisa scelta della nostra associazione, di trattate il tema della difesa dei diritti civili e dello Stato di diritto parallelamente e indissolubilmente con quello della diffusione della cultura della legalità e della tutela del territorio, così come già avvenuto lo scorso giugno, quando madrina del Vesuvio Pride fu stata scelta Annamaria Torre, figlia dell’ex Sindaco di Pagani, Marcello Torre, ucciso dalla camorra su ordine di Raffaele Cutolo, mandante anche dell’omicidio di Giuseppe Salvia.

“Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”
(Art. 27 Costituzione Repubblica Italiana)

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