Il comune di Torre Annunziata aderisce alla carta d’intenti della Re.A.Dy – Rete Italiana di Regioni, Province Autonome ed Enti locali, impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.

L’adesione avviene come atto conclusivo del progetto “Rainbow to work”, finanziato da Città Metropolitana di Napoli per favorire l’inclusione delle persone LGBT(Lesbiche, Gay, Bisessuali e Trans),  voluto dall’Ambito sociale 30 e dal Comune di Torre Annunziata, e realizzato grazie alla collaborazione della nostra associazione, Pride Vesuvio Rainbow.

Il Comune di Torre Annunziata è il 15esimo (12 sono nell’area metropolitana di Napoli) comune campano ad aderire alla Rete Re.A.Dy, alla quale hanno aderito in passato sia la Regione Campania che la Città Metropolitana di Napoli.

«Una notizia importante per la nostra città che ci auguriamo possa presto essere d’esempio e consentire l’estensione della rete READY in altri comuni campani– dichiara Danilo Beniamino Di Leo, Presidente di Pride Vesuvio Rainbow -. Il lavoro capillare e di prossimità in tanti comuni del napoletano e della regione, sviluppato in questi anni dalla nostra associazione, in collaborazione con le altre associazioni LGBT del territorio, ci restituisce giorno dopo giorno, passo dopo passo, risultati notevoli e ci spingono a continuare sul sentiero tracciato. L’adesione alla Rete READY da parte del Comune di Torre Annunziata apre di fatto la stagione del Vesuvio Pride, saltato nel 2020 per la pandemia e in programma nella primavera/estate del 2022»,

«In Italia le persone LGBT non godono ancora di pieno e reale diritto di cittadinanza, e vivono situazioni discriminatorie nei diversi ambiti della vita familiare, sociale e lavorativa a causa del perdurare di una cultura condizionata da pregiudizi – affermano gli assessori Luigi Cirillo, Luisa Refuto e Anna Vitiello -. Risulta, pertanto, essenziale l’azione della Pubblica Amministrazione per promuovere, sul piano territoriale, politiche ed iniziative che sappiano rispondere ai bisogni delle persone LGBT, contribuendo a migliorarne la qualità della vita e creando un clima sociale di rispetto e di confronto libero da qualsiasi pregiudizio».